ATTRARRE PER DISTRARRE

di Lorenzo Parolin[L8/308]

Attrerre per distrarre

Quelli che perdono il lavoro, e arrivano alle soglie della fame pur avendo sempre lavorato onestamente, se diventano guerriglieri, partigiani, rivoluzionari e si riprendono militarmente ciò che è stato loro vigliaccamente sottratto, mettono semplicemente in atto l’antica regola dell’occhio per occhio. Costoro non sono dunque da biasimare se non dopo aver condannato i profittatori che li hanno provocati depredandoli.
Così, però, i problemi dell’umanità non si risolvono, anzi, le reazioni violente degli sfruttati alimentano un vortice che tiene tutti occupati e spossati a rafforzarlo. Eccitare cattiverie di segno opposto in un gioco di contrapposizione a somma zero, in cui i combattenti si tengono a bada a vicenda, gli uni ad attaccare e gli altri a contrattaccare, è il chiodo fisso del Maligno: ai suoi polli non deve restare tempo per occuparsi della divinità! La distrazione avanti tutto.
Il Maligno non è una figura immaginaria, come troppi credono, ma una persona reale, benché a noi invisibile. Egli, imperatore incorporeo, seleziona una pattuglia di oscuri vassalli, i quali si avvalgono di una schiera di cupi valvassori e questi di una fitta rete di bui valvassini i quali gravano sui grigi servi della gleba: il popolo minuto.
Si dice che il mondo sia dominato da una pattuglia di persone iper-potenti che da gran burattinai muoverebbero dall’ombra con i fili le marionette umane. Si tratterebbe dei già citati vassalli. È mai possibile che non si riesca ad identificarli e a neutralizzarli?
Purtroppo non si riesce; primo, perché nessuno si cura di stanarli, anzi, nessuno sa nemmeno dove si nascondano; secondo, perché miliardi di persone continuano a finanziarli abboccando agli ami da essi disseminati. D’altra parte, il loro agire pressoché nell’ombra è comprensibile, essendo coordinati nientemeno che dal principe delle tenebre, loro abilissimo istruttore. Essi si limitano ad assecondare e ad eccitare indirettamente i desideri cattivi dei loro assistiti ottenendo la loro spontanea sottomissione e ricavandone vantaggi economici.

Se la gente a tutti i livelli si sottraesse alle insidie del male, non originerebbe i solidi mattoni con i quali è costruita la grande piramide del male. A produrli spugnosi, operando il bene, la si farebbe crollare.

 

Immagina il Maligno che scarica dall’alto stecche di cioccolato, cubetti al miele e zucchero sfuso. Sotto la cascata si forma una calca di gente che vuole prendere quel che può.   A terra arriva lo zucchero e la plebe in ginocchio lo raccoglie a pizzichi e lo mette in bocca.   Su quelle schiene curve salgono i dotati di retini a maglie medie, che raccolgono i cubetti e lasciano passare lo zucchero affinché si formino gli “sgabelli”.   Sopra le spalle di questi ultimi, che fanno ressa attorno alla zona della dispensa, si posizionano i più furbi, attrezzati di retino a maglie larghe, che intercettano il cioccolato a stecche e lasciano cadere il resto per dare luogo alla piramide umana che li sorregge. Ma ahimè! quelle dolcezze sono tutte drogate; pertanto, chi più ne mangia più si intossica.   Il saggio diserta certe distribuzioni sospette.